Giorno 14. Tra tracce, disegni e poesie abbiamo camminato

3 giugno

Oggi, senza Leonardo e Valerio, Luca ha guidato il gruppo con grande fedeltà. Lorenzo ha scelto una musica molto leggera e ci siamo sedutƏ intorno alla nostra cara zona, aprendo il cerchio con calma. Ogni tanto, le risate di Zubair ed Elizabeth rompevano il silenzio.

Tra tracce, disegni e poesie abbiamo camminato . Ci sedevamo dove ci sentivamo comodƏ e iniziavamo a respirare.
Inspiravamo contando fino a cinque:
uno, due, tre, quattro, cinque. Trattenevamo il respiro per due:
uno, due.
Poi svuotavamo i polmoni contando fino a cinque:
uno, due, tre, quattro, cinque.
Abbiamo ripetuto la respirazione di gruppo più volte, poi, quando eravamo pronti, abbiamo aperto gli occhi.

Walter ha iniziato le storie di oggi. Essere il primo richiede sempre più coraggio. Walter ha parlato con calma del suo racconto “Camminare”. Alla fine, ognuno gli ha fatto domande. Poi ha raccontato una storia triste del suo paese: per trovare oro, hanno distrutto le meravigliose foreste dell’Amazzonia. Una storia amara sull’avidità umana!

Poi Souleymane ci ha mostrato un disegno di una macchina. Ci siamo riunitƏ intorno a lui. Aveva scritto un testo in francese. Mi è sembrato bello che, da solo, avesse pensato e scritto con cura. Ha letto il suo testo con voce chiara, un po’ di sorriso, un po’ di tristezza e emozione.
Grazie a Francesca per la traduzione. Dopo alcune domande a Souleymane, c’è stato un silenzio profondo.

Luca ha proposto di alzarci lentamente, con un esercizio di spingere, e di iniziare a camminare. Chi voleva raccontare si sedeva dove si sentiva a suo agio, e noi ci riunivamo intorno.

Shonda, con un sorriso grande e occhi di lacrime, ha parlato della casa di suo padre, della gioia profonda, della gentilezza di sua madre, dell’affetto con sua sorella, dell’albero di mango nel cortile e dell’altalena.

Maledette distanze! Questa è la storia di molti di noi. Anche se la vita nel nuovo paese è bella, una grande parte del nostro cuore resta in un’altra terra. E c’è sempre una domanda: “Ne vale la pena?”

Mattia ci ha regalato un dono: una canzone che ha scritto sul “perdersi”, che parla di un abbraccio di uno sconosciuto e del sorriso di un amico. Perfetta per il momento.

Poi, su proposta di Fede, abbiamo camminato senza meta, cercando l’unità, senza parlare. Eravamo specchi l’uno per l’altro. Alla fine, con la guida di Adama, abbiamo concluso, unire.

Nel tempo rimasto, abbiamo continuato a tessere, cucire, scrivere e disegnare. Giulia, Walter e Shonda, con l’aiuto di Lorenzo, ci hanno letto poesie e ninne nanne.
Abbiamo scritto la parola della settimana e ascoltato le parole della settimana scorsa con la voce di Greta.
Poi, come sempre, abbiamo chiuso il cerchio raccogliendo il tessuto con una musica leggera , scelta da Lorenzo.


Zara Kian

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Read also x